La raccolta dei documenti per vendere casa, necessari per compromesso e rogito, è la prima fase della procedura di vendita. Ecco l’elenco di quello che serve sia per vendere tra privati che con agenzia.
- Precedenti edilizi (licenza, permesso, pratiche, condono)
- Agibilità
- Relazione tecnica
- Planimetria e visura catastali
- Visura ipotecaria
- Atto di provenienza (rogito, donazione, successione)
- Documenti anagrafici
- Attestato di prestazione energetica
- Certificazioni impianti se a norma
- Dichiarazione avvenuto saldo spese di condominio
- Convenzioni se esistenti
Fino a pochi anni fa per stipulare un atto di vendita bastavano una planimetria catastale ed il rogito di provenienza, oggi non più. In questo discorso faccio particolare riferimento ai documenti inerenti gli aspetti urbanistici della tua casa quali titoli abilitativi ed agibilità.
Oggi rispondi, nella vendita, per ogni difformità o problematica che hai a tua volta comprato, ignaro, insieme all’immobile a causa della carenza di controlli. Per questo motivo prima di pensare, come purtroppo ancora moltissimi fanno, a fare pubblicità e trattative assicurati di avere tutto quello che serve e di averlo in ordine. Rispettando questa regola ancora così poco conclamata eviterai inaspettati e costosi errori.
Tieni presente l’attività di reperimento e controllo dei documenti tecnici in molti Comuni Italiani necessita di tempo, spesso solo per ricevere i documenti si parla anche di due mesi, oltre a quelli necessari per sistemare eventuali criticità. Il tuo geometra o il tuo architetto saranno figure fondamentali per le richieste, il controllo e la regolarizzazione.
La lista dei documenti per vendere casa, a cosa servono e come reperirli
Andiamo a fondo nel lungo elenco che ti ho riportato sopra per capire l’utilità di ognuno di essi ed il modo per reperirli nel caso tu, come è probabile non li abbia. Li dividiamo in tre gruppi, quello relativo al proprietario, quelli propri dell’immobile e quelli amministrativi.
La corretta diligenza è il migliore strumento per ottenere il massimo dalla vendita senza il rischio di perdere tempo e denaro. Tieni presente che un’acquirente ben informato, prima di condurre una trattativa, vorrà tutte le informazioni sull’immobile. Se hai tutto pronto potrai valorizzare al massimo l’attività ed infondere fiducia nella tua controparte. Inoltre, alcuni di essi saranno a lui necessari per la richiesta di mutuo. In merito a questo ho scritto un articolo complementare: documenti per comprare casa.
I documenti anagrafici necessari per vendere casa
Quelli di identità, di residenza e fiscali a cui vanno aggiunti quelli del nucleo famigliare. Questi ultimi descrivono il regime di condivisione dei beni e, quindi, sono anch’essi da presentare. Per quello che riguarda i certificati che ti elenco adesso, vanno tutti bene nella loro forma gratuita ed in carta libera rilasciata dal Comune.
- Carta d’identità e tessera sanitaria: Non hanno bisogno di presentazione. Servono per identificarti correttamente anche tramite codice fiscale. Se non li hai puoi richiedere la prima al tuo Comune e la seconda presso l’Agenzia del Territorio, anche online.
- Certificato di nascita : Serve sempre alla corretta identificazione del venditore, non tutti i Notai lo chiedo ma visto che viene rilasciato gratuitamente dal Comune meglio averlo.
- Certificato di residenza : E’ di grande importanza ai fini fiscali soprattutto nella vendita di una prima casa. Serve a capire se la cessione è soggetta o meno all’imposta sulla plusvalenza immobiliare. Lo rilascia il Comune.
- Stato di famiglia : Necessario per certificare il regime di comunione o meno della casa in vendita e quindi per impostare correttamente il rogito. Se non lo hai richiedilo sempre al tuo Comune.
Qualora l’immobile sia intestato alla tua società dovrai aggiungere anche tutti i documenti anagrafici della stessa:
- Visura camerale : contiene tutti dati di costituzione quali il R.E.A, la partita IVA ed inoltre indica i poteri assegnati.
- Delibera del Consiglio di amministrazione : Indispensabile nel caso di società di capitali. E’ l’atto formale con cui il CdA autorizza la vendita del bene.
- Procura : Necessaria per conferire il potere di firma, qualora non già conclamato, alla persona che presenzierà in atto.
Documenti dell’immobile
Tra i documenti per vendere casa sono i più difficili da raccogliere e soprattutto da verificare poiché inerenti a conformità urbanistica e titoli abilitativi. Per il loro reperimento e controllo dovrai avvalerti del tuo Geometra o del tuo Architetto: oggi sono figure che fanno parte integrante di ogni buona compravendita. Quando mi occupo della vendita per conto dei miei clienti provvedo io attraverso i miei tecnici, ma se vuoi vendere casa da privato dovrai provvedere tu. Non vedere mai questa attività come un mero aumento dei costi per vendita della casa ma come il migliore investimento per evitare problemi e perdite economiche.
Il punto importante su cui fermarsi risiede nel fatto che i tempi per reperirli possono essere lunghi. In realtà non è un vero obbligo diretto di presentarli, ma dovendo il venditore dichiarare nel rogito che è tutto a posto diventano indispensabili per evitarsi inaspettate cause civili e risarcimenti.
- Planimetria e visura catastale : Sono strumenti con un ruolo per lo più fiscale, tanto è che vanno reperiti presso l’Agenzia del Territorio. La prima rappresenta graficamente la casa, la seconda riporta altri importanti dati sulla stessa quali rendita catastale, categoria, intestati. Una cosa importante da sapere è che la documentazione catastale ha valore sussidiario e non probante rispetto ad urbanistica e trascrizioni. Questo vuol dire che non è dalla planimetria catastale che si possono rilevare abusi edili come molti sostengo, ma da quella tecnica che ti illustro dopo. Vale però il contrario: una planimetria catastale non conforme allo stato di fatto implica incommerciabilità dell’immobile. Un nesso a doppio senso che impone adeguati controlli. Allo stesso modo la lettura dei dati contenuti nella visura catastale passano in secondo piano sia rispetto alla stessa urbanistica che a quelli derivati dalle trascrizioni. (ecco un articolo su come leggere una visura catastale)
- Precedenti edilizi : Devi reperirli presso il Comune tramite una prassi chiamata accesso agli atti. Licenza di costruzione, varianti, condoni. Servono a sancire l’assenza di abusi edilizi. Purtroppo la stragrande maggioranza delle volte non vengono richiesti prima di firmare contratti e da qui nasce almeno l’80% delle cause civili legate agli abusi. La strada migliore per vendere casa velocemente e senza errori è di richiederli e controllarli con il tuo Geometra prima di mettere casa in vendita. Non a caso è la prima cosa di cui mi occupo per i miei clienti. Se vuoi ti lascio una risorsa collegata: il mio articolo sulla vendita di un immobile con abuso non sanati.
- Certificato di agibilità : Stessa modalità di reperimento dei precedenti edilizi, è il documento che sancisce la capacità della casa di svolgere la propria funzione sociale ed economica. Include requisiti di igiene, sicurezza, salubrità e risparmio energetico. Nelle compravendite tra persone fisiche non è obbligatorio presentarlo al Notaio, ma è legalmente possibile vendere una casa senza agibilità solo se il compratore ne è formalmente edotto sin dall’inizio della trattativa. Un atto stipulato in assenza di agibilità e senza eduzione è un atto nullo, quindi attenzione perché purtroppo moltissimi immobili ne sono sprovvisti a totale insaputa del proprietario.
- Certificato di destinazione urbanistica (CDU) : E’ obbligatorio solo per giardini di superficie superiore a 5000 mq ma io solitamente lo richiedo sempre. Si reperisce dal Comune attraverso l’apposita modulistica. Serve a certificare la destinazione d’uso del terreno.
- Autorizzazione Paesaggistica e altre : Per immobili sottoposti al relativo vincolo, certifica che opere e modifiche successive sono state autorizzate dalla Sovrintendenza, scongiurando risvolti penali. Stesso discorso per quelle dei beni culturali.
- Certificazione energetica : Documento obbligatorio, costa circa 200 euro ed assegna alla casa una classe energetica. Va fatta subito, i suoi dati vanno per Legge inseriti negli annunci di vendita. Se vuoi approfondire puoi leggere il mio articolo su quando è obbligatoria la certificazione energetica.
- Certificazioni impianti : E’ possibile vendere una casa anche se gli impianti non sono a norma, ma se nei contratti non lo specifichi dovrai fornire le certificazioni di impianto elettrico, gas, idrico e sanitario. Tra i meno comuni, invece, troviamo quello relativo all’eventuale pozzo artesiano.
Consiglio importante: Per avere uno strumento aggiuntivo di sicurezza e valorizzazione della vendita ti consiglio di far certificare al tuo Geometra che è tutto a posto. Questa certificazione prende il nome di relazione tecnica integrata (Rti o Are a seconda dei territori). Non è obbligatoria ma se fatta prima di firmare contratti ha un grande potere tutelante. Purtroppo troppo spesso viene fatta solo prima del rogito a caparra versata, con conseguenti guai quando emergono brutte sorprese.
Riassumendo, prima di mettere casa in vendita provvedi ad un accesso agli atti, certifica la situazione con il Geometra, risolvi eventuali criticità e poi entra nel mercato con un immobile perfetto. Su questo aggiungo un’altra cosa, i periti delle banche spesso non vanno molto a fondo per le perizie pro mutuo ma se trovi quello preciso avere tutto pronto può evitarti di perdere il tanto agognato compratore.
Non a caso, quando aiuto le persone a vendere casa a Bologna agisco proprio in questo modo.
Documenti per vendere casa di tipo amministrativo
Sono i documenti inerenti le trascrizioni nei registri immobiliari, i diritti di terzi e le ipoteche.
- Atto di provenienza : E’ il titolo con cui sei diventato proprietario dell’immobile. Può essere un rogito, una donazione, un decreto di trasferimento. Esso contiene, inoltre, importanti dati circa urbanistica e diritti di terzi sull’immobile. Nota importante, quando si parla di documenti per la vendita di un immobile ereditato sarà necessario avere l’atto di provenienza del De Cujus, la dichiarazione di successione e la voltura catastale. Un dato importante dell’atto di provenienza è in primis la data di stipula, utile per capire se dovrai pagare tasse per la vendita.
- Visura ipotecaria : Si reperisce presso Agenzia delle Entrate ed è il certificato che elenca tutte le trascrizioni sull’immobile, quali ad esempio le ipoteche. Per la vendita nella stragrande maggioranza dei casi andranno cancellate, come ad esempio nel caso della vendita di una casa con mutuo in corso. Questo potrà essere fatto sia tramite atto notarile che sfruttando il così detto Decreto Bersani. La tua banca presenzierà in atto con una lettera irrevocabile di assenso alla cancellazione, previo saldo contestuale al rogito, che avverrà gratuitamente entro 30 giorni dalla stipula.
- Documenti del condominio : La reperisci dal tuo amministratore ed è formata da ultimo verbale di assemblea, preventivo e consuntivo oltre al riparto delle spese. Pochi giorni prima del rogito dovrai farti fare dall’amministratore un certificato di avvenuto saldo di tutte le spettanze a tuo carico e dell’assenza di liti.
- Contratto di affitto : Quando vendi una casa affittata, l’acquirente diventerà locatore acquisendo i diritti del contratto di affitto. Per questo motivo va inserito nei documenti per vendere casa. Informa il conduttore del nuovo Iban e comunica il subentro all’Agenzia delle Entrate.
- Convenzioni : Le convenzioni sono accordi, solitamente stipulate in epoca costruttiva tra costruttore e Comune. Possono prevedere limitazioni alla vendita, condizioni particolari (caso classico quello delle aree PEEP), o addirittura indicare a quali soggetti l’immobile è vendibile. Il reperimento non è sempre semplice, soprattutto quando sono datate. Con un pizzico di fortuna possono essere allegate ai vecchi atti di provenienza.
Conclusioni e domande frequenti
Pur essendo pochi i documenti per vendere casa obbligatori per Legge, l’elenco di quelli necessari per una vendita serena e valorizzata è lungo. Parte dai tuoi documenti anagrafici e di stato di famiglia, passa per precedenti edilizi ed agibilità per arrivare a trascrizioni e documenti più specifici per i singoli casi. Pur quando non per Legge, la giusta diligenza nella raccolta preventiva e nel controllo è uno dei primi obblighi per chi vende una casa ai giorni nostri. Questo sia per tutelarsi contro costosi errori, sia per rispetto verso i futuri acquirenti che nella tua casa stanno investendo i risparmi di una vita.
Il Notaio per natura chiede solo i documenti obbligatori per la vendita quali atto di provenienza, planimetria catastale, attestato di prestazione energetica e documenti anagrafici. Resta però giusto produrre e controllare anche quelli urbanistici ed amministrativi per essere sicuri di firmare le giuste dichiarazioni nel rogito. Se vendi un appartamento servirà anche la certificazione di avvenuto saldo delle spettanze a tuo carico.
La lista non varia in base allo stato conservativo della casa. Al massimo per una corretta valorizzazione può essere utile avere già un progetto di ristrutturazione, ma non è obbligatorio.
26 risposte
Grazie della risposta; ma mi permetto ancora di chiedere una precisazione. Ho capito per quanto riguarda i titoli abilitativi, ma per le planimetrie catastali mancanti, che il Notaio continua a pretendere, che mi suggerisce. Sono veramente obbligatorie?
Grazie ancora.
Buonasera, certo che si.
Buongiorno, stiamo cercando di “vendere” (si fa per dire) un immobile ereditato da ns padre, e proveniente da avi, quindi costruito almeno 150 anni orsono. Esso è in regola per quanto riguarda gli atti di provenienza, abbastanza dal punto di vista catastale (mappali e subalterni), ma sprovvisto invece di planimetrie, e privo di qualsiasi certificazione urbanistica ( P.D.C., agibilità, APE.. ecc).
Alla luce di quanto ho letto nelle Sue pregevoli guide, la situazione sembrerebbe disperata: Le chiedo se è veramente così e se può cortesemente darmi qualche consiglio sul minimo da farsi per poter procedere alla “vendita” visto che un volenteroso acquirente ci sarebbe.
La ringrazio e La saluto
Buonasera e grazie per i complimenti. In assenza di titoli abilitativi farà fede il catasto storico di primo impianto del 1939-1940. Basta richiedere un appuntamento in catasto ed andare nelle buste storiche, ovviamente consiglio che sia il vostro tecnico a farlo. Detto questo, altro consiglio. All’epoca non esisteva il principio di agibilità. Le consiglio però di specificare nel contratto preliminare che l’immobile ne è sprovvisto con relativa eduzione del compratore che accetta la situazione avendone tenuto conto in sede di determinazione del prezzo. Cordialmente, Fabio Zerbinati
Buon giorno un’informazione nel caso i documenti anagrafici sono solo con foto digitali si può procedere con rogito….?
Buongiorno, il Notaio ha il dovere di verificare l’identità delle parti e non penso proprio si accontenti di una fotografia durante la stipula. Magari possono essere anticipati digitalmente allo studio per comodità, ma poi in sede di rogito portarti in versione originale ed in corso di validità. Cordialmente, Fabio Zerbinati
Buongiorno, ho letto con attenzione i suoi preziosi e dettagliati consigli per il venditore. Mi accingo ad affrontare anche io questa titanica impresa ed avendo ricavato un ripostiglio con una semplice parete di siporex senza quindi aumentare la volumetria dell’immobile, è il caso di buttarla giù o legalizzarla? Nel secondo caso cosa fare, quanto tempo richiede e con quali costi? Grazie
Buongiorno e grazie per aver visitato il sito. Qualora il divisorio sia eretto da pavimento a soffitto, qualunque sia il materiale (ciò, però, soggetto a diverse interpretazioni dei singoli Comuni), va rimosso o sanato qualora vi siano i requisiti idonei per la sanatoria medesima (rispetto dei rapporti aero-illuminanti, altezze ecc). Le consiglio prima di mettere casa in vendita di richiedere tramite il suo Geometra un accesso agli atti presso il Suo Comune. Questo per avere tutta la documentazione urbanistica e controllarla a fondo, compresa l’agibilità. Purtroppo in passato nulla si controllava e quindi ognuno dei nostri immobili può essere soggetto ad abusi e mancanza di agibilità senza che noi ne siamo al corrente. I costi dipendono molto dall’onorario del Geometra. In linea indicativa, per una CILA a sanatoria, sono 1000 euro di multa al Comune (ridotti a 500 se si dimostra che l’abuso ha più di 5 anni), più il nuovo accatastamento, più onorario del tecnico. Sistemata la situazione le consiglio di far certificare al tecnico stesso che l’immobile è regolare urbanisticamente e catastalmente conforme oltre che dotato di agibilità. Se siete a Bologna posso aiutarvi nella vendita e mettervi a disposizione i miei tecnici convenzionati per i relativi preventivi. Cordialmente, Fabio Zerbinati
Buonasera, intanto le faccio i complimenti per le informazioni molto chiare che riesce a dare, vorrei chiederle un’ informazione, sto’ vendendo casa e avrei bisogno del certificato di abitabilità che me lo fecero nel 2008 ma non L’ ho mai ricevuto, come potrei recuperarlo ? Se si recupera, oppure devo richiedere un certificato nuovo e in questo caso a chi richiederlo ? Grazie e scusi il disturbo
Buongiorno. La copia del certificato di abitabilità o agibilità può essere richiesta tramite pratica di accesso agli atti depositati presso il Settore Urbanistica del Suo Comune. Solitamente sul sito web di ogni Comune c’è la pagina apposita , la modulistica da presentare e le istruzioni. In alternativa, può chiedere al suo Geometra di provvedere alla richiesta. Il costo per richiedere il certificato di agibilità è pari al costo degli oneri di segreteria richiesti dal Suo Comune, solitamente cifre molto contenute a cui aggiungere, eventualmente, l’onorario del Geometra. Tenga presente che per inviare la richiesta servono pochi minuti ma che per inviare i documenti alcuni Comuni impiegano tempi importanti anche di mesi. Purtroppo. Cordialmente, Fabio Zerbinati
Salve e grazie mille per l’articolo. Sto in fase di trattativa con un acquirente e ho scoperto solo ora, guardando una planimetria degli anni ’30, di avere una cantina privata. Il problema è che non si riesce a identificare quale sia per prenderne i rilievi e aggiornare la planimetria e relativa DOCFA, e quindi concludere poi il rogito. Anche altri condomini ne possiedono una ma non sanno quale sia la loro. L’amministratore non ne sa nulla. Ha qualche consiglio su come procedere? Bisogna dividere la cantina dal resto dell’appartamento creando due subalterni così da poter vendere solo l’appartamento? In tal caso poi ci toccherà pagare IMU della cantina e altre eventuali spese? Ci sono altre possibili soluzioni, che so, donazioni al condominio ecc?
La ringrazio molte. Buona anno.
Buonasera. Prima di tutto è necessario andare indietro e visionare tutti i rogiti ed i passaggi di proprietà dell’immobile per capire gli effettivi diritti reali trasmessi nel tempo: il catasto non prova la proprietà. Fatto questo subentra un altro problema: la regolarità urbanistica del piano fondi. Se non riuscite ad indentificarla presumo che sia cambiata la conformazione del piano medesimo nel tempo: anche in questo caso il catasto non è probante. Direi di procedere con un accesso agli atti anche presso l’archivio storico del Comune oltre a verificare l’esistenza di altre planimetrie nelle catasto storico, incrociare i dati con quanto reperito nei rogiti e cercare di fare chiarezza.
Attualmente, a fronte di un aggiornamento catastale la divisione dei due subalterni è obbligatoria ma non mi pare molto profittevole la soluzione di estromettere il fondo dalla vendita poiché, appunto, resterebbe in pancia e gravato di IMU oltre che di tutte le quote per le manutenzioni straordinarie nel tempo.
Donazione al condominio per trasformare le cantine in parti comuni, nel peggiore dei casi potrebbe avere un senso ma non ci solleverebbe dal dovere di indagine urbanistica sul piano fondi medesime e comporterebbe comunque tutta una serie di atti notarili e la relativa necessità di chiarezza su ciò che si sta donando. Cordialmente, Fabio Zerbinati
MA SERVE PER FORZA CERTIFICATO STORICO DI MATRIMONIO
Buongiorno e grazie per aver visitato il sito. Il certificato di matrimonio serve per certificare, appunto, la situazione del nucleo famigliare al fine del corretto mantenimento dei diritti dei coniugi durante la vendita. Cordialmente, Fabio Zerbinati
Salve ma il marito e morto e rimasta solo lei senza figli
E’ necessario ricostruire tramite i certificati tutta la cronistoria dei relativi diritti. Cordialmente, Fabio Zerbinati
Grazie tante per le utilissime informazioni! Ho deciso di vendere casa e oggi inizio quest’impresa in privato, poi eventualmente tramite agenzia. Se fossi stata a Bologna mi sarei rivolta a lei anche per una valutazione ma sono di casa – spero ancora per poco – a Firenze. Grazie ancora
Grazie! Per aver letto il blog, per avermi scritto e per i complimenti. Mi permetto anche un consiglio, vendere privatamente è un diritto ma attenzione a queste variazioni in corso d’opera perché rischiano di inflazionare l’immobile agli occhi di un mercato attento. I miei migliori saluti, Fabio Zerbinati
La ringrazio per questo lungo elenco. Ha dimostrato di essere professionale. La contatterò se avrò bisogno di una consulenza. grazie ancora.
Buongiorno e grazie. In primis per aver letto il mio blog ed in secondo luogo per averlo apprezzato. Cordiali saluti, Fabio Zerbinati
Buonasera. Mi scusi, ma sono strettamente e assolutamente indispensabili tutti questi documenti? Ho venduto attraverso un’agenzia immobiliare (disgraziata tra l’altro…) un appartamento a 500 km da casa mia. Mi hanno richiesto una serie di documenti ma non tutti questi, non mi sono per esempio interfacciata col comune di residenza. E poi sono andata ovviamente per il rogito.
p.s. l’appartamento tra l’altro è stato ereditato e l’acquirente ha dovuto accendere un mutuo.
Buonasera e grazie per avermi scritto. Sono necessari se vuole evitarsi seccature, il fatto che la sua agenzia ne chieda meno non è per nulla un buon segno. Ad oggi gli aspetti da considerare nella vendita sono : urbanistico, trascrizioni, catasto, agibilità, energetico. Per ognuno di questi aspetti è necessaria la relativa documentazione, anche in virtù del fatto che ci trasciniamo abusi edilizi delle più svariate nature da un passato in cui non si controllava purtroppo nulla. Vendere casa oggi necessita di diligenza, se giustamente trova difficoltoso operare così in autonomia la invito a scegliere un ottimo mediatore della sua zona che possa sollevarla dai doveri che oggi la nostra burocrazia impone. I miei migliori saluti, Fabio Zerbinati
buon Giorno , puo dirmi per favore se non ci sono obblighi di informare i confinanti della abitazione messa in vendita
Grazie
Buongiorno, sulle normali compravendite immobiliari il confinante non ha diritto di prelazione. Tale diritto è riservato nei casi di terreni agricoli ed è vantato dal confinante se coltivatore diretto. Il tutto salvo convenzioni o accordi speciali da analizzare caso per caso. Dal lato commerciale, invece, tenga presente che chi ha un interesse logistico all’acquisto del suo immobile può essere un ottimo cliente e forse informare i confinanti è una delle migliori attività di marketing locale. I miei migliori saluti, Fabio Zerbinati
Ho letto con attenzione tutta la documentazione necessaria in caso di compravendita. Volevo gentilmente chiedervi se è indispensabile per il compratore chiedere, in caso di modifiche all’immobile, l’Elaborato Grafico. Grazie
Buongiorno, il compratore è deve essere informato di tutte le circostanze anche urbanistiche sull’immobile. Non è obbligo di ricevere l’elaborato grafico, ma vi è un dovere implicito di base circa il dovere del venditore a regolarizzare eventuali difformità. Detto questo è assolutamente consigliato a chi compra di richiedere copia di tutta la documentazione urbanistica o un relazione tecnica redatta dal professionista del venditore. I miei migliori saluti, Fabio Zerbinati