Le cose da sapere sulla certificazione energetica

Ho deciso di dedicare un articolo alla certificazione energetica poiché ancora oggi vedo che c’è molta confusione. Per scriverlo ho chiesto aiuto a a chi si occupa ogni giorno della stesura di questi documenti per vendere casa obbligatori e di grande importanza

Cos’è la certificazione energetica

Partiamo subito con il dare una definizione.

Possiamo dire che si tratta di un documento che ha come scopo l’attribuzione di una classe energetica all’immobile.

L’attribuzione della classe energetica è la manifestazione pubblica del livello di prestazione energetica di un edificio, argomento sempre più attuale nel mercato immobiliare. Attualmente abbiamo 10 livelli energetici attribuibili secondo uno schema a lettera dove gli edifici in classe G sono i meno performanti mentre quelli in classe A4 sono quelli con prestazioni superiori. Nel tempo il documento ha assunto diversi nomi: attestato di prestazione energetica (APE), Certificato di prestazione energetica ed altri. Quindi se vi dovesse capitare di sentire nomi diversi sappiate che il succo del discorso è sempre lo stesso.

La certificazione energetica non è la certificazione degli impianti tecnologici

Spesso vengono mischiate le due cose. Energetica e certificazione di conformità degli impianti sono documenti ben distinti. Semmai i valori attribuiti dalle certificazione energetica dipendono anche dalla tipologia di impianti ma sono cose ben distinte. Mentre è possibile vendere un immobile anche se gli impianti non sono a norma, non è possibile cederlo e neanche affittarlo senza APE.

Normativa di riferimento

Partiamo subito con il dire che la normativa sulla certificazione energetica non è una sola. Abbiamo, infatti, una normativa guida Nazionale che a su volta è plasmata dalle singole Regioni in base alle specifiche delibere. In Emilia Romagna ad esempio si fa riferimento alla Delibera di Giunta Regionale n.1275/2015 e s.m. Eviterei di riportarvi tutta la cronistoria normativa sulla certificazione energetica poiché ai fini pratici non vi serve a nulla.

Chi rilascia la certificazione energetica

Un tecnico iscritto ad un’ordine professionale ed all’Albo Certificatori Energetici della Regione dove esercita. Può, dunque, essere un Geometra, un Architetto od un Ingegnere purché egli si sia accreditato all’attività in questione. Questo avviene a seconda dei casi dopo aver sostenuto un corso specifico o per requisiti nativi. Tutto questo per dire che l’addetto alla redazione di una certificazione energetica deve essere legittimato a livello professionale ed Istituzionale. Il documento può essere redatto anche da enti pubblici e organismi di diritto pubblico operanti nel settore dell’energia e dell’edilizia, che esplicano l’attività con uno o più tecnici abilitati. In Emilia Romagna trovate online l’elenco dei tecnici abilitati.

Come viene redatta?

Per la redazione della certificazione energetica l’operatore, dopo aver fornito la lettera d’incarico e l’informativa, deve obbligatoriamente effettuare almeno un sopralluogo presso l’immobile oggetto analisi, per reperire e verificare i dati necessari.

Mi raccomando che nella lettera di incarico siano ben descritti i costi finali, onde evitare sorprese.

Reperiti i dati , con l’ausilio di un software viene effettuata una analisi energetica dell’immobile tenendo conto delle caratteristiche delle murature, degli infissi, delle caratteristiche geometriche, degli impianti di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria. Non solo, il software tiene considerazione di ogni parametro che possa incidere sulla prestazione energetica. Il certificatore dovrà presentare alla Regione di competenza copia della certificazione energetica quest’ultima verrà provvista di un numero di protocollo per la corretta identificazione.

Quando è obbligatoria

La certificazione energetica ormai è obbligatoria per tutte le transazioni immobiliari, affitti compresi, che hanno per oggetto immobili certificabili. Praticamente tutti salvo rari casi di cespiti non dotati di impianto termico quali cantine ed autorimesse.

La certificazione energetica è uno dei pochi documenti che possiamo definire veramente obbligatori nella vendita di un immobile, senza non si stipula.

L’attestato di prestazione energetica è inoltre obbligatorio in:

  • COMPRA-VENDITA di unità immobiliari
  • DONAZIONI
  • LOCAZIONI
  • NUOVE COSTRUZIONI –
  • EDIFICI PUBBLICI o aperti al pubblico

Come avrete notato le eccezioni sono praticamente nulle.

Nota importantissima in merito agli annunci immobiliari. La normativa prevede l’obbligo di riportare le risultanze della certificazione energetica su ogni annuncio di vendita od affitto, pena sanzioni. Questo vale sia per i privati che per le agenzie immobiliari e nella Regione Emilia Romagna si stanno facendo avanti controlli in merito. Lo spirito da seguire, quindi, è quello di redigere la certificazione appena si decide di immettere sul mercato l’immobile in modo da non incorrere in sanzioni.

Quando non serve la certificazione energetica

Il documento come abbiamo già detto a praticamente sempre obbligatorio nelle transazioni di affitto o compravendita. Solo pochissimi immobili sono esonerati.

  • Immobili senza impianti
  • Immobili collabenti
  • Autorimesse
  • Cantine

In taluni casi è possibile redigerla menzionando che classe prestazione energetica non sono determinabili.

Validità della certificazione energetica

La certificazione energetica ha una validità di dieci anni a partire dalla data di registrazione riportata. Questo solo nel caso che non vengano effettuati sull’immobile interventi che ne possano variare la prestazione energetica. Tra questi possiamo menzionare sostituzione degli infissi, rifacimento impianto di riscaldamento e creazione di coibentazioni e cappotti termici.

Il ruolo nella valorizzazione

Con il passare del tempo dalla sua introduzione il peso commerciale della certificazione energetica sta diventando maggiore. Questo anche in concomitanza con il sempre crescente interesse del pubblico verso un’edilizia eco sostenibile e moderna. Una buona prestanza dal punto di vista energetico è oggi una buona leva di mercato per invogliare i potenziali compratori verso il nostro immobile. Tendenza che a mio avviso è destinata ad prendere sempre più piede e che si sta manifestando sempre più da parte delle giovani coppie in procinto del loro acquisto prima casa. Questo ha anche un’implicazione al contrario. Entriamo in un’era in cui sarebbe molto più opportuno pensare a riqualificare gli immobili poco prestanti piuttosto che creare nuove costruzioni con relativo consumo di territorio.

Conclusioni

Dall’epoca della prima introduzione è andato sempre in crescere il peso commerciale di questo documento. Processo che va di pari passo con l’accresciuta sensibilità del mercato immobiliare verso gli aspetti di eco sostenibilità e risparmio energetico. Questo provoca anche un effetto che che molti venditori possiamo definire non agevole da tamponare. Immobili a bassa prestazione stanno diventando mano mano meno appetibili delle nuove costruzioni. Se pensiamo che i primi rappresentano l’80% del mercato è chiaro come sia quantomeno opportuno investire sul proprio patrimonio immobiliare per valorizzarlo dal punto di vista di queste prestazioni.

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